lunedì 30 marzo 2009

PJ is here


PJ Harvey & John Parish di nuovo insieme per "A Woman A Man Walked By".

Dopo "White Chalk" album di rottura, in cui una PJ prossima ormai ai 40 posando la chitarra elettrica e sedendosi davanti al suo piano sembrava aver raggiunto una maturità forse "precoce", con "A Woman A Man Walked By" la stessa cantautrice sembra fare in parte marcia indietro.

Diverse infatti sono le tracce che ci ripresentano una Polly Jean intensa, rock, così come non si sentiva da “Stories Of The City, Stories Of The Sea".
Mentre in "Black Hearted Love", "Sixteen, Fifteen, Fourteen", "A Woman A Man Walked By" ritroviamo quelle sonorità indie tipiche della PJ 90's altrettanti sono i brani che ripercorrono quelle atmosfere intime e rarefatte che caratterizzano "White Chalk" (vedi "Leaving California").

Questo mix di intensità fa di "A Woman A Man Walked By" un album completo, bellissimo, così come il primo singolo "Black Hearted Love".

voto 7,5

mercoledì 25 marzo 2009

Last.fm e i nuovi business model


E' notizia di questa settimana che Last.fm dal prossimo 30 marzo, in tutto il mondo tranne che in USA, Germania e UK, diventerà a pagamento.
Solo questi tre paesi infatti hanno "superato l'esame" e sono riusciti a sopravvivere al business model 2.0, ovvero tutti i contenuti gratis grazie ai ricavi provenienti dai soli inserzionisti pubblicitari.

Questo improvviso, ma non tanto inaspettato, cambiamento di direzione di Last.fm arriva proprio nel momento in cui molti (sempre di più in verità) si stanno chiedendo quale sia effettivamente il modello di business più adatto per i social e il web in generale.

Leggevo proprio ieri, sul numero di aprile di Wired, una interessante intervista a Chris Anderson, in merito alla cosidetta politica del Gratis, che ha ormai trasformato il web in un enorme discount a costo zero.
Anderson considera ancora efficace questo modello di business, modello che effettivamente risale a tanti anni fa (con la radio e la televisione) e lo afferma con forza attraverso il suo blog rispondendo duramente all' Economist, il quale in un recente articolo dichiarava e sanciva la definitiva crisi dell'attuale business model.

Anderson parla della diffusione sempre maggiore dei "trial" o servizi "free" come anticipazione di un servizio (o applicazione nel caso delle iPhone Application) a pagamento, strada che sembra essere stata intrapresa con successo ormai da molti (vedi Flickr e Flickr Pro).

Staremo a vedere comunque le prossime evoluzioni, in primis quelle di Twitter, che ha dichiarato di star studiando nuove fonti di redditto.

giovedì 19 marzo 2009

iPhone OS 3.0: rivoluzione Apple


Il nuovo sistema operativo 3.0 per lo smartphone della Apple girerà sugli attuali iPhone 3G e l'upgrade sarà gratuito.

Consiglio la visione del keynote che mostra ampiamente le funzionalità del nuovo sistema operativo.

Cento nuove funzionalità per rendere migliore l'iPhone. Apple mette mano al suo smartphone aggiornandolo nel software, includendo ora, tra le tante novità, la possibilità di tagliare, copiare e incollare il testo, di inviare gli MMS, visualizzare le email in formato panoramico e collegare dispositivi compresi gli auricolari stereo via bluetooth. Sarà inoltre possibile registrare e spedire file audio in tempo reale con il nuovo applicativo Voice Memo.

Tutto merito del nuovo sistema operativo 3.0, in versione beta, che come assicura Philip Schiller, vice presidente senior di Apple per il Worldwide Product Marketing, porterà l'azienda ''anni avanti rispetto ai concorrenti''.

Novità anche per i programmatori che vogliono sviluppare applicativi per l'iPhone: Apple ha rilasciato anche l'SDK (software per lo sviluppo) con oltre 1000 set di strumenti differenti, che permetteranno di creare e testare programmi per lo smartphone e per l'iPod Touch.

Gli sviluppatori potranno anche utilizzare il nuovo Maps API di Apple per integrare i servizi di Google Mobile Maps all’interno delle applicazioni per visualizzare le immagini di Google Map, la posizione corrente, le annotazioni personalizzate e la geo-codifica.


(Fonte AdnKronos)

venerdì 13 marzo 2009

Behavioral targeting con Google Adsense

Google lancia il suo programma di behavioral targeting attraverso AdSense.
Gli annunci pubblicati verranno quindi gestiti da Google a seconda dei "movimenti" e del comportamento dell'utente in rete. Inoltre l'utente stesso potrà modificare i suoi interessi e quindi gestire in prima persona gli annunci che andrà a visualizzare durante la navigazione, accendendo semplicemente a questa pagina.

Si riaccende quindi la discussione sulla privacy e sulla gestione dei dati sensibili da parte delle aziende, questione che Google cerca subito di mettere a tacere attraverso lo stesso video dimostrativo.

martedì 10 marzo 2009

Social Network: meglio la Fan Page dell'ADV

Sono da poco stati rilasciati i risultati dell'ultimo studio fatto dalla Pace University sui social network e la sua utenza. I dati sono molto interessanti.

Dalla ricerca infatti si evince come gli utenti (GenerationY) seppur intercettati dai vari formati di comunicazione (banner, text link, etc) non reputano gli stessi interessanti.
Solo il 19% dichiara quindi di ritenerla rilevante, mentre il 36% afferma di non aver mai cliccato su di essa.



Al contrario le fan page sembrano trovare il gradimento da parte dell'audience: il 62% di essa infatti dice di averne visitato almeno una e il 48% di essere divetato fan.



Le ragioni per le quali gli utenti decidono di visitare una fan page sono diverse, in primis per ricevere informazioni o essere aggiornati su promozioni e prodotti.



Sembrerebbe quindi, che proprio sulla base di questi dati, Facebook abbia da poco deciso di apportare delle modifiche sostanziali alle sue fan page (modifiche che andranno online tra pochi giorni come annunciato sullo stesso social network) cercando di allinearle sempre più alle pagine di profilo. L'obiettivo è quindi quello di incentivare le aziende ad utilizzare questo spazio, rendendo la pagina maggiormente "interattiva" e quindi appealing per l'utenza.

Nella tabella seguente la classifica delle fan page più popolari su Facebook (che vede naturalemnte Barack Obama in testa).



Lato Facebook, resta da capire a questo punto come Mark Zuckerberg cercherà di generare dei ricavi, dato che le fan page, al contrario dell'adv, sono gratuite. Lato azienda invece, dati alla mano, si può affermare che le fan page diventano uno strumento di relazione molto importante (forse l'unico strumento efficace all'interno di questi ambienti "sociali" dove l'advertising continua a stentare), vista anche la continua crescita dell'utenza " (Facebook dovrebbe aver raggiunto in Italia circa 7.500.000 di utenti).

(fonte MarketingCharts)

mercoledì 4 marzo 2009

Dark Was The Night: ci sono proprio tutti!


"Dark Was The Night" è molto probabilmente la compilation più rilevante rilasciata negli ultimi anni.

Con oltre due ore di musica, contenute in un doppio CD, "Dark Was The Night" è un progetto realizzato a favore della Red Hot, associazione che combatte l’AIDS a livello globale.

Da tempo non si vedeva riunito un così imponente gruppo di artisti provenienti dalla scena indie internazionale. Ci sono davvero tutti: dagli Arcade Fire ai The National (che sono anche i produttori del doppio cd), da Bon Iver a Iron & Wine, dai nostri Blonde Redhead (che confermano ancora una volta di essere la più affermata e apprezzata band italiana a livello internazionale) ai My Morning Jacket, da Antony a David Byrne e tanti altri ancora.

Molto interessante, come segnala anche Vincenzo Cosenza, il widget realizzato per l'occazione, che ti permette di inserire sul proprio blog/sito una playlist personalizzata con 3 brani scelti da "Dark Was The Night".

Ecco la mia selezione, buon ascolto.

lunedì 2 marzo 2009

CD vs MP3 vs Music Box: il futuro della musica


Prendo spunto da questa interessante discussione su Manteblog per recuperare dei concetti espressi tempo fa sul mio Myspace (all'epoca dell'uscita di In Rainbows dei Radiohead, fine 2007) sull'evoluzione del mercato discografico.
Scrivevo:

"... vanno quindi a delinearsi due linee di prodotti ben definite:
1. il prodotto denominato "Ti do tutto ma tu mi devi dare di più": non un semplice cd quidi, ma qualcosa di più con vinili, album fotografici, mp3, book testi, poster, etc tutto compreso in questo music box per i veri fans sfegatati. Naturalmente il prezzo di questo mega pacchetto sarà elevato, superiore a quello standard dei cd attuali.
2. il prodotto denominato "Se vuoi ascoltare la mia musica sul tuo mp3 digitale te la regalo, tanto lo so che prima o poi te la scarichi o te la passerà un amico".

Da qui nasce quindi l'esigenza di riformulare l'attuale offerta dei cd come oggi noi li intendiamo, cd che non hanno un sufficiente valore aggiunto rispetto al formato digitale che chiunque può ottenere gratuitamente attraverso la Rete..."


Sono quindi assolutamente d'accordo con quello che riporta Kevin Kelly (influente blogger) che indica quali sono i valori che non sono scaricabili ed intrinsechi in un mp3 (immediatezza, personalizzazione, interpretazione, autotenticità, accessibilità, corporeità, mecenatismo, reperibilità) sui quali appunto le etichette cercano di puntare con i vari "music box" (vedi gli ultimissimi lanci di U2 e Depeche Mode).

Sono d'accordo anche con Massimo Mantellini quando afferma che le case discografiche dovranno evolversi sempre di più da distributori a agenzie di pubbliche relazioni, spostando l'attenzione dalla distribuzione del prodotto all'attenzione/conoscenza verso l'opera stessa.

Quello che però bisogna considerare è che seppure il supporto fisico andrà sempre più differenziandosi da quello digitale, il target in realtà a cui è rivolto è una nicchia (fan/veri appassionati di musica) compresa nella più vasta audience dei scaricatori selvaggi.

A dimostrazione di ciò ci sono i dati ufficiali (fonte Warner Music) delle vendite di In Rainbows dei Radiohead:

"In Rainbows ha venduto oltre tre milioni di copie, contando sia i formati fisici che digitali. Di questi, 1,75 milioni hanno premiato la versione fisica dell’album, distribuita in cd e vinile il 31 dicembre 2007, più di due mesi dopo il lancio del download digitale a prezzo libero. Secondo Hits Daily Double, i due dischi precedenti dei Radiohead, pubblicati su etichetta Emi, si erano fermati rispettivamente a 900mila (Amnesiac del 2001) e 990mila copie (Hail To The Thief del 2003). E in quei casi ai fan non era stata concessa l’opzione di scaricare il disco con due mesi in anticipo (a meno che non lo avessero cercato sulle reti P2P non autorizzate)."

Quindi dati alla mano le vendite di In Rainbows nel supporto fisico (CD) , hanno superato di gran lunga quelle dei due precedenti album(HTTF e Amnesiac), seppure l'album è stato preceduto di ben due mesi dalla vendita (praticamente gratuita) del formato digitale.

Ma c'è di più.
"Ma se il disco di metallo ha tenuto bene, anche la vera e propria operazione digitale ha ottenuto un suo significativo riscontro economico. Ancora prima di spedire il primo cd nei negozi, infatti, i Radiohead avevano già guadagnato da In Rainbows, in termini di royalties, più di quanto incassato per le vendite complessive di Hail To The Thief. Merito di un’iniziativa ben congegnata, che oltre al semplice download a prezzo libero offriva ai fan la possibilità di ordinare online un box di lusso al prezzo di 40 sterline. Solo di questi cofanetti ne sono stati venduti centomila" (fonte Corriere.it)

Quindi la strada delineata dai Radiohead sembra essere proprio quella migliore: downaload (gratuito o quasi) -> music box -> CD.
La differenziazione del prodotto fisico da quello digitale potrebbe salvare le case discografiche portando loro dei buoni ritorni (anche se molto lontani dai precedenti pre-crisi). Inoltre il formato fisico potrebbe continuare a vivere a lungo, per molti anni, non scomparendo a causa del download. Questo sarà possibile semplicemente grazie a quella nicchia di cui sopra, grazie a quelle persone che non si saziano di avere un mp3 sul proprio desktop, grazie a coloro che preferiscono andare ad un buon concerto piuttosto che a bere un aperitivo (e spendere la stesssa cifra), quelli che ai concerti comprano il merchandising, quelli che, come afferma Kevin Kelly, sono soggetti da mecenatismo acuto. Insomma i veri appassionati di musica! diffidate dalle imitazioni!