mercoledì 5 novembre 2008

The Cure - 4:13 Dream


Sono sempre stato dalla loro parte, dalla parte di Robert.
Da sempre, sia nel periodo di massimo splendore ai tempi dei vari The Head on The Door, di Disintgration (per me forse l'album più bello e intenso della storia) e sia, sopratutto, nel periodo più difficile, dove tutti, la critica in particol modo, attaccavano la band consigliando loro di farla finita una volta per tutte. Parliamo quindi di Bloodflowers, album criticatissimo e invece per me uno dei più belli realizzati dalla band di Robert Smith, così come l'ononimo The Cure uscito nel 2004, che sembrava aver indicato una nuova strada da seguire, dato un nuovo stile euforico comunque apprezzabile.

Ecco, fatta questa doverosa premessa, posso affermare senza alcun ombra di dubbio che 4:13 Dream, il nuovo album dei Cure uscito in questi giorni e nel quale fa ritorno la chitarra di Paul Thompson già presente in Disintegration, è un brutto album.
Fatta eccezione della traccia iniziale Underneath The Stars dove riecheggiano atmosfere d'altri tempi, il resto è un susseguirsi di tracce anonime, mediocri sia dal punto di vista del songwriting che del suono. Robert aveva anticipato che con il ritorno di Paul Thompson, i Cure non avevano più bisogno delle tastiere, perchè Paul appunto con la chitarra era in grado di riprodurre qualsiasi tipo di suono di cui avessero bisogno. Ebbene quello che possiamo ascoltare è tutt'altra cosa, una vuotezza sia dal punto di vista del cantato, spesso troppo monotono e piatto, che della chiatarra che mai riesce a dare un segno distintivo ai brani.
4:13 Dream è quindi per me, in definitiva, il più brutto album della storia dei Cure, forse l'unico che avrei preferito non fosse mai stato pubblicato dalla band.

Voto 5


4 commenti:

Anonimo ha detto...

A me non dispiace. Pensa quanto è diverso il mondo... :)
Li avevo abbandonati ai tempi di "Faith". Poi con "The Top" li ho perdonati per riabbandonarli con "The Head on The Door" (un vero afffronto)... Ogni loro disco, dopo quello era per me una specie di "comica". Inorridivo a vedere Robertino che, sempre più, non riusciva a rassegnarsi tornando anche piano piano a spettinarsi e mettersi il rossetto nero-sbavato. Che pena.
"4:13 dreams", invece, mi sembra decente. Non di più, non un capolavoro ma da Robert Smith non è lecito aspettarseli, i capolavori.

microbot ha detto...

Ciao Joy, secondo me invece un capolavoro lo hanno fatto... personalmente li ho conosciuti con Disitegration, che ad oggi metto nella mia top 5 degli album più belli della storia..
A quanto pare abbiamo giudizzi diversi per quanto riguarda i Cure, mentre li abbiamo simili sul nuovo di Grace jones (bellissimo) e quello di Byrne e Eno (deludente, un 6 striminzito).
Ho provato a dirtelo ma il tuo captcha non ne vuol sapere di funzionare sul mio pc :)

onan ha detto...

Secondo me Head On The Door è un disco bellissimo. Questo qui non è certo all'altezza ma si avvicina a Wish.
Hungry Ghost che è il pezzo che preferisco di questo lavoro è un outtake di head On The Door.

Condivido moltissimo questo giudizio:
http://innercityliving.menstyle.it/113/QUEL-GUAITO-QUELL-ULULATO

microbot ha detto...

ciao onan,
ho letto il post che hai segnalato, anche io condivido diverse cose scritte, come ad esempio che nella prima traccia dell'album si percepiscono atmosfere di Disintegration.. in generale però l'album non mi ha convinto affatto, ma a questo punto lo riascolterò, magari l'ho fatto in giorni in cui non avevo il mood adatto, chi lo sà.. ;)